Leave me alone.

Joshua Clapton Anderson
link scheda
licantropo.venti

Mi sciacquai le mani nel lavandino dietro il bancone che aveva dentro qualche bicchiere pieno d'acqua con un po' di schiuma, mi guardai un po' attorno mentre facendo scendere l'acqua fredda sulle mie mani, il locale ormai era quasi vuoto ed erano circa le sei e io avrei finito il mio turno di lavoro da un momento all'altro.
Chiusi l'acqua e recuperai un asciugamano e me lo feci passare tra le mani asciugandole non del tutto. « Joshua, mancano ancora cinque minuti alla fine del tuo turno, riesci ancora a prendere le ordinazioni del tavolo cinque. » Mi voltai piano verso quella voce femminile che mi stava decisamente innervosendo, ma non potevo dire nulla altrimenti mi avrebbe lasciato a casa nonostante lei non era nemmeno il proprietario del posto, ma bensì lo era suo padre e il signor Smith era meglio lasciarlo tranquillo a fare i suoi calcoli nel suo misero studio. Lo avevo visto una volta, piccolo con un computer e nemmeno una misera stampante. Presi il blocchetto e la penna e mi avviai al tavolo cinque prendendo le ordinazioni, era un gruppo di tre ragazze che si guardarono tra di loro come per aspettare chi avrebbe ordinato per primo, cercai di non sbuffare in faccia a quelle poverette e segnai poco dopo le loro ordinazioni e ritornai al bancone. « Sono le sette, ho finito. » Dissi mentre prendevo la mia giacca di pelle e me la misi su. « A domani. » Salutai Laser con un gran sorriso e mi tratteni nel tenere le labbra stese anche nel salutare quella vipera e uscii dal locale.
Cominciai a camminare per il marciapiede, era dicembre e le sette di sera sembrava praticamente notte e il freddo era lo stesso.

Joshua Clapton Anderson
link scheda
licantropo.venti

Sentii i muscoli rilassarsi ed era una sensazione che non vedevo l'ora di provare e che aspettavo da tutto il pomeriggio, non riuscivo a stare del tutto calmo in quel locale, Joni, la figlia del proprietario che aveva appena diciassette anni non la smetteva di ronzarmi in giro con un sorriso fastidioso stampato in viso, mi sarebbe tanto piaciuto toglierglielo via in una dei modi più brutti, non che pensavo di ammazzare sorrisi della gente perchè ero un ragazzo disagiato nato in una piccola città dall'altra parte del mondo, ma semplicemente non riuscivo a stare calmo con la presenza di alcune persone. Non era facile starmi sulle palle.
Camminai tranquillo cercando di non pensarci più, quando sentii qualcuno dire qualcosa, non avevo ben capito che cosa avesse detto mi voltai e l'unica persona che c'era in quel marciapiede era una ragazza bionda. « Che hai? » Dissi vedendo che si era fermata di colpo. Ci mancava solo soccorrere una ragazza che si era sentita male per strada.

Joshua Clapton Anderson
link scheda
licantropo.venti

Probabilmente potevo rivolgermi a lei in modo più gentile, ma molte volte non pensavo prima di parlare quando si presentava un'occasione del genere. Guardiamo il lato positivo, se si sentiva male l'avrei soccorsa senza presentarmi e senza giri di parole. Ascoltai le sue parole insicure, visto che per poco non balbettava ad ogni singola parola, alzai le sopracciglia con uno sguardo interrogativo curioso di sapere perchè c'è l'aveva con se stessa visto che mi aveva precisato la situazione. Sospirai e scossi la testa alzando la mano destra come per dirsi di fermarsi a parlare perchè non avevo bisogno di spiegazioni. « Tranquilla, pensavo che ti fossi sentita male. » Dissi mentre vagavo con lo sguardo sul suo abbigliamento, mi chiedevo se avesse capito che eravamo a dicembre e i gradi non superavano nemmeno lo zero, probabilmente e se lo superavano era sicuramente di qualche piccolo numero, forse era un vampiro e non sentiva niente, ma non percepivo assolutamente nulla.
« Quindi, apposto? Ti stavi solo maledicendo da sola? » Chiesi quasi come per aver conferma. Ma quanto ero gentile, anche se non mi stavo preoccupando, mi sarei preoccupato davvero se si fosse sentita male. « Sii più gentile con te stessa, okay?! » Dissi con un finto tono di rimprovero. Si sentiva a disagio, beh, non aveva tutti i torti ero uno sconosciuto.

Joshua Clapton Anderson
link scheda
licantropo.venti

Disse che era un idiota, non capivo ancora il perchè della suo auto insulto, se cosi lo vogliamo chiamare, ma non erano affari miei giustamente. Anche se dovevo ammettere che ero un po' curioso di sentire la sua risposta, non capitava tutti i giorni di sentire una ragazza darsi dell'idiota da sola. Abbozzai un sorriso divertito per la sua seconda affermazione e annuii. « Non ti preoccupare. E rispetta la 'promessa'. » Dissi con un tono divertito e mentre pronunciavo l'ultima parola feci con le mani il segno delle virgolette. Sorrisi gentile. « Uhm, io ti saluto, ci si vede. » Dissi sorridendo alzando una mano come segno di saluto e continuai a camminare per la mia strada, volevo arrivare a casa subito, ero abbastanza stanco.